Meglio a casa?
Il progetto di ricerca “Meglio a casa? / Better at Home?”, coordinato da Elisabetta Notarnicola per il centro di ricerca CERGAS insieme a Eleonora Perobelli, Simone Manfredi, Michela Meregaglia e Andrea Rotolo, e sostenuto dalla Fondazione Ravasi Garzanti, si è posto l’obiettivo di studiare il peso economico e sociale dell’assistenza domiciliare per gli anziani con demenza che vivono nell’area metropolitana di Milano.
Attraverso diversi strumenti d’indagine sono emerse problematiche complesse: i caregiver hanno difficoltà ad accedere a informazioni adeguate anche a causa della frammentazione dei servizi. i costi dell’assistenza sono quasi interamente sostenuti dalle famiglie che devono comporre risposte adeguate con puzzle di prestazioni; la qualità della vita peggiora soprattutto per le donne, le principali caregiver, che provano a far coesistere un’assistenza di molte ore al giorno con l’attività professionale e le altre incombenze e responsabilità quotidiane.
Come si può leggere nella pagina Cergas dedicata alla ricerca, questa “mostra quanto sia complesso gestire la demenza a casa. La gestione dei casi sembra essere il bisogno non soddisfatto più rilevante, con un’elevata pressione sui caregiver. Quando optano per soluzioni domiciliari, le famiglie dovrebbero considerare meglio le spese non monetarie in termini di costi opportunità, tempo, qualità della vita e disagio emotivo, anche se sono molto più difficili da quantificare. Questo vale anche per i decisori politici quando mettono a confronto l’assistenza domiciliare con quella residenziale nello sviluppo di nuove politiche per gli anziani”.
In un esperimento di scelta discreta, i caregiver hanno espresso preferenze maggiori per un aumento delle ore di assistenza domiciliare professionale con un’offerta mista di assistenza sanitaria e sociale, per incontri con i caregiver con un supporto professionale e per una riduzione dei costi mensili”. Video di presentazione in inglese qui
Il progetto di ricerca “Meglio a casa? / Better at Home?”, coordinato da Elisabetta Notarnicola per il centro di ricerca CERGAS insieme a Eleonora Perobelli, Simone Manfredi, Michela Meregaglia e Andrea Rotolo, e sostenuto dalla Fondazione Ravasi Garzanti, si è posto l’obiettivo di studiare il peso economico e sociale dell’assistenza domiciliare per gli anziani con demenza che vivono nell’area metropolitana di Milano.
Attraverso diversi strumenti d’indagine sono emerse problematiche complesse: i caregiver hanno difficoltà ad accedere a informazioni adeguate anche a causa della frammentazione dei servizi. i costi dell’assistenza sono quasi interamente sostenuti dalle famiglie che devono comporre risposte adeguate con puzzle di prestazioni; la qualità della vita peggiora soprattutto per le donne, le principali caregiver, che provano a far coesistere un’assistenza di molte ore al giorno con l’attività professionale e le altre incombenze e responsabilità quotidiane.
Come si può leggere nella pagina Cergas dedicata alla ricerca, questa “mostra quanto sia complesso gestire la demenza a casa. La gestione dei casi sembra essere il bisogno non soddisfatto più rilevante, con un’elevata pressione sui caregiver. Quando optano per soluzioni domiciliari, le famiglie dovrebbero considerare meglio le spese non monetarie in termini di costi opportunità, tempo, qualità della vita e disagio emotivo, anche se sono molto più difficili da quantificare. Questo vale anche per i decisori politici quando mettono a confronto l’assistenza domiciliare con quella residenziale nello sviluppo di nuove politiche per gli anziani”.
In un esperimento di scelta discreta, i caregiver hanno espresso preferenze maggiori per un aumento delle ore di assistenza domiciliare professionale con un’offerta mista di assistenza sanitaria e sociale, per incontri con i caregiver con un supporto professionale e per una riduzione dei costi mensili”. Video di presentazione in inglese qui