La persona anziana allo specchio dei media

Come la stampa italiana racconta la vecchiaia tra fragilità, esperienza e futuro

Silver & Longevity Economy: una ricerca della Fondazione in collaborazione con CERGAS (Bocconi)

Autori

Fondazione Ravasi Garzanti in collaborazione con BehaveLab – Università degli Studi di Milano

Data e luogo di presentazione

📅 22 ottobre 2025

📍 Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche – Università degli Studi di Milano

Evento di presentazione

La ricerca è stata presentata in una tavola rotonda pubblica con la partecipazione di:

  • Roberto Pedersini (Professore ordinario, Dipartimento di Scienze sociali e politiche, Università degli Studi di Milano – La Statale)

    Maria Ascolese (Co-founder & CTO @ Nami – Data Intelligence)

    Elena De Gionnis (Academic Fellow, Department of Social and Political Sciences, Università Bocconi)

    Flaminio Squazzoni (Professore ordinario, Dipartimento di Scienze sociali e politiche, Università degli Studi di Milano – La Statale)

    Marco Albertini (Professore ordinario, Dipartimento di Scienze politiche e sociali, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna)

    Ferruccio De Bortoli (Giornalista, saggista e Presidente dell’Associazione Vidas)

    Celestina Valeria De Tommaso (Junior Researcher, Percorsi di Secondo Welfare)

  • Moderazione di Felice Scalvini (Direttore Fondazione Ravasi Garzanti)
  • Interventi di Marco Castelnuovo (Corriere della Sera), Enrico Del Mercato (la Repubblica) e Giovanna Maria Dimitri (Ricercatrice in informatica presso Università degli Studi di Milano)

Come i media raccontano la vecchiaia?

La ricerca “La persona anziana allo specchio dei media” indaga come la stampa italiana rappresenti la condizione delle persone anziane e il tema dell’invecchiamento.

Promossa dalla Fondazione Ravasi Garzanti in collaborazione con il BehaveLab dell’Università degli Studi di Milano, l’indagine ha analizzato oltre 6.400 articoli pubblicati tra il 2017 e il 2024 su Avvenire, Corriere della Sera, Il Giorno e La Repubblica, grazie a strumenti di analisi testuale e machine learning.

Lo studio restituisce un’immagine complessa e dinamica della terza età: accanto ai racconti che valorizzano vitalità, esperienza e partecipazione, persistono narrazioni che mettono in rilievo fragilità, isolamento e dipendenza.

La pandemia di Covid-19 ha profondamente influenzato la rappresentazione della vecchiaia, accentuando la percezione di vulnerabilità; negli anni successivi, tuttavia, si osserva un ritorno verso una visione più equilibrata, realistica e plurale.

I temi più ricorrenti riguardano salute, welfare, cronaca e politiche sociali, ma trovano spazio anche riflessioni su cultura, innovazione e cittadinanza attiva. L’anziano emerge così non solo come destinatario di assistenza, ma come protagonista di valore, custode di saperi ed esperienze utili alla collettività.

Le testate si distinguono per tono e prospettiva: Avvenire pone l’accento sulla dimensione etica e comunitaria; Corriere della Sera adotta un taglio informativo e bilanciato; Il Giorno privilegia la cronaca locale; La Repubblica propone uno sguardo più critico e problematizzante.

Lo studio invita a ripensare il ruolo dei media nel costruire l’immaginario della longevità. Promuovere una narrazione più consapevole, inclusiva e generativa significa riconoscere l’invecchiamento come risorsa per la città e per la società nel suo insieme.

La ricerca “La persona anziana allo specchio dei media” indaga come la stampa italiana rappresenti la condizione delle persone anziane e il tema dell’invecchiamento.

Promossa dalla Fondazione Ravasi Garzanti in collaborazione con il BehaveLab dell’Università degli Studi di Milano, l’indagine ha analizzato oltre 6.400 articoli pubblicati tra il 2017 e il 2024 su Avvenire, Corriere della Sera, Il Giorno e La Repubblica, grazie a strumenti di analisi testuale e machine learning.

Lo studio restituisce un’immagine complessa e dinamica della terza età: accanto ai racconti che valorizzano vitalità, esperienza e partecipazione, persistono narrazioni che mettono in rilievo fragilità, isolamento e dipendenza.

La pandemia di Covid-19 ha profondamente influenzato la rappresentazione della vecchiaia, accentuando la percezione di vulnerabilità; negli anni successivi, tuttavia, si osserva un ritorno verso una visione più equilibrata, realistica e plurale.

I temi più ricorrenti riguardano salute, welfare, cronaca e politiche sociali, ma trovano spazio anche riflessioni su cultura, innovazione e cittadinanza attiva. L’anziano emerge così non solo come destinatario di assistenza, ma come protagonista di valore, custode di saperi ed esperienze utili alla collettività.

Le testate si distinguono per tono e prospettiva: Avvenire pone l’accento sulla dimensione etica e comunitaria; Corriere della Sera adotta un taglio informativo e bilanciato; Il Giorno privilegia la cronaca locale; La Repubblica propone uno sguardo più critico e problematizzante.

Lo studio invita a ripensare il ruolo dei media nel costruire l’immaginario della longevità. Promuovere una narrazione più consapevole, inclusiva e generativa significa riconoscere l’invecchiamento come risorsa per la città e per la società nel suo insieme.