Testimonianze
In un tempo dove il principio dell’efficienza prevale su quello della competenza, e il valore materiale del profitto su quello spirituale e umano della dignità, le persone più anziane sono sempre più sospinte ai margini. Tanto prima erano considerate depositarie di esperienze e memorie preziose, tanto oggi vengono relegate a scarti, esuberi, materiale da smaltire perché non più fruibile.
Il caro Livio Garzanti – “burbero” dal cuore d’oro – lo aveva capito in tempi non sospetti, dotato com’era di una sensibilità e di una cultura fuori dal comune, che gli consentiva sguardi profondi e lungimiranti. E l’insistenza con cui tornava al tema degli “anziani” ogni qual volta parlavamo di come impiegare le risorse che voleva mettere a disposizione del gruppo Abele, lo testimonia con forza.
In nome dell’amicizia e della stima abbiamo tenuto fede a quell’aspirazione, e le risorse hanno rafforzato attività in sostegno alla cosiddetta “terza età” e al disagio senile nelle sue molteplici forme.
(…) Livio conosceva anche la realtà più complessiva del Gruppo Abele, la sua aspirazione, da cinquantacinque anni a questa parte, di diventare una porta aperta ai poveri e ai fragili di tutte le età e di tutte le latitudini.
(…) Questo è il gruppo Abele che ha conosciuto Livio, realtà che anche grazie a lui continua in un cammino dove la speranza e l’utopia s’intrecciano all’impegno e alla passione. Coerente con quegl’ideali di giustizia, umanità e bellezza che Livio stesso – profondo studioso della Grecia classica di Platone, ispiratrice della democrazia e di molti frutti della civiltà europea – aveva fatto propri.
Ancora una volta grazie, Livio, per esserci stato amico e compagno di viaggio.